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Area Tecnica


 

                 A partire dal 1934 il rilievo del Margozzolo, oggigiorno conosciuto come Mottarone, ospita il Giardino Botanico Alpinia.

 

                La collocazione del Giardino, ad una quota non propriamente alpina, è il frutto dell’iniziativa di Igino Ambrosini e Giuseppe Rossi, finalizzata a salvaguardare un lembo di montagna dall’interesse di pochi privati.

 

  

                             

               Il Giardino Alpinia offre un’ampia collezione di fiori provenienti sia dalle Alpi sia dalle più remote catene montuose, collocati in apposite roccere ove dimorano anche essenze di quote inferiori ormai minacciate di scomparsa.

 

               

                L’altitudine a cui è ubicato il giardino permette inoltre l’acclimatamento anche di specie di quote superiori o inferiori. Attualmente la collezione botanica del giardino è costituita da circa 700 specie provenienti in gran parte dai rilievi alpini.

 

                Nelle aiuole sono collocate specie comuni in questi ambiti ma meno frequenti a livello regionale (Erythronium dens-canis), numerose felci (Osmunda regalis, Blechnum spicant, Matteuccia struthiopteris), entità delle brughiere (Calluna vulgaris, Cytisus scoparius, Chamaecytisus hirsutus, Gentiana purpurea), dei pascoli magri acidofili (Anthericum liliago, Arnica montana, Gentiana acaulis) o di prati aridi, radure o di rocce affioranti (Allium lusitanicum, Filipendula vulgaris, Polygonatum odoratum, Potentilla rupestris).

 

               

               Le aiuole ospitano inoltre specie dalle vistose fioriture (Papaver atlanticum, Senecio abrotanifolium) e circa 80 cultivar (Cosmos bipinnatus). Oltre alla notissima Stella alpina (Leotopodium alpinum), le aiuole accolgono endemismi provenienti dalle alpi occidentali (Potentilla grammopetala, Campanula excisa, Sempervivum grandiflorum) e dalle prealpi calcaree (Inula helenium, Horminum pyrenaicum, Primula glaucescens), cui si aggiungono specie di interesse conservazionistico (Eryngium alpinum, Aquilegia alpina, Gentiana lutea, Tulipa sylvestris ssp. australis [foto]), di limitata diffusione regionale (Epimedium alpinum, Saponaria lutea) e dalle incantevoli fioriture (Dictamnus albus, Pulsatilla vulgaris). La collezione di Alpinia accoglie inoltre entità provenienti da altri sistemi montuosi: Caucaso (Eryngium giganteum, Heracleum mantegazzianum), Pirenei (Potentilla alchemilloides), Himalaya (Aster stracheyi, Gentiana tibetica, Incarvillea mairei) e Nord America (Anemone canadensis, Dodecandrum tetrandrum, Heliopsis scabra).

 

 

               Di rilievo è la collezione di rododendri che include svariate specie asiatiche nonché autoctone (Rhododendron ferrugineum, R. hirsutum). Nei pressi dello stagno collocato a est del parco dimorano in una zona paludosa specie igrofile (Iris pseudacorus, Phragmites australis, Scirpus sylvaticus, Thelypteris palustris) a cui si affianca una aiuola in cui sono inserite entità di torbiera (Menyanthes trifoliata, Rhyncospora alba) oltre alle piccole ma affascinanti piante insettivore (Drosera intermedia, D. rotundifolia).

 

          

             Infine, a valle dell’area umida si sviluppa un sentiero al margine del quale si osservano numerosi esemplari di specie arboree e arbustive spontanei nelle aree circostanti (Acer pseudoplatanus, Castanea sativa, Fagus sylvatica, Frangula alnus, Fraxinus excelsior, Juniperus communis, Laburnum anagyroides [foto], Sorbus aria, S aucuparia) o piantumati per scopi didattici (Abies normanniana, Betula costata, Ostrya carpinifolia, Quercus ilex).

                           

 

            L'attuale sistema di gestione si ispira a recenti criteri orientati a soddisfare azioni di ricerca floristica e di attività conservativa mediante:

  • lo studio, la conoscenza e la documentazione della distribuzione delle specie vegetali a livello provinciale;
  • la conservazione della diversità e la salvaguardia dei taxa e degli habitat minacciati e in pericolo di estinzione;
  • la divulgazione e l’educazione ambientale.